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Innovazione e trattamenti delle acque usate

La rete fognaria e quella di collettamento coprono il territorio dei 43 Comuni e servono gran parte della popolazione. La rete è prevalentemente di tipo unitario, raccoglie e convoglia in una unica condotta le acque urbane di tipo civile e industriale. Il servizio risulta maggiormente esteso nelle aree collinari e costiere mentre nelle aree montane è leggermente ridotta a causa dell’orografia del territorio e dell’elevato numero di case sparse. L’attività comprende la manutenzione straordinaria e ordinaria delle reti, il monitoraggio, il pronto intervento, le attività tecnico-amministrative connesse al rilascio delle autorizzazioni all’allaccio e delle autorizzazioni allo scarico. Il Piano degli investimenti prevede d’intervenire massicciamente su questo fronte per ristrutturare la rete esistente e ricostruire nuovi tratti sia lungo la costa che nel territorio interno.

Gli impianti di depurazione delle acque reflue urbane sono costituiti da una serie di vasche e manufatti, ognuno con una propria specifica funzione, nei quali avviene la depurazione dei liquami di origine civile ed industriale. Il trattamento di depurazione avviene tramite una successione di più fasi che consentono di rimuovere gli inquinanti presenti rendendo le acque idonee ad essere scaricate nel mare, nei fiumi, nei fossi, ecc.

I trattamenti di depurazione possono utilizzare fasi e tecnologie molto diverse fra loro, che prevedono trattamenti fisici (grigliatura, dissabbiatura, disoleatura, sedimentazione), trattamenti biologici e chimici. Ogni impianto è un mondo a sé, progettato in funzione del livello di inquinamento dei reflui da trattare, del luogo in cui deve avvenire lo scarico (mare o fiume), e dell’eventuale possibilità di riutilizzo dell’acqua depurata per fini irrigui o industriali.

Il cuore del processo è il reattore biologico ove si riproducono, in un ambiente artificiale, gli stessi processi biologici che avvengono in natura per la depurazione di acque inquinate da sostanze organiche biodegradabili. I fanghi attivi, responsabili del trattamento depurativo, sono presenti sotto forma di fiocchi tenuti in sospensione nel liquame da depurare attraverso l'insufflazione d'aria e la miscelazione meccanica. Essi vengono separati dalle acque depurate attraverso le vasche di sedimentazione.

La nostra azienda gestisce a Jesi anche un impianto di fitodepurazione che si avvale dell'attività depurativa delle piante.
I sistemi a flusso superficiale sono costituiti da bacini nei quali l'acqua, che proviene dagli impianti di depurazione, subisce un trattamento di affinamento. In questi bacini sono presenti piante acquatiche emergenti, sommerse o galleggianti, che danno una forte connotazione di naturalità al sistema. Questa tipologia di impianti è denominata anche ecosistema filtro, poiché rappresenta un ecosistema artificiale tra l'impianto di depurazione e l'ecosistema naturale (torrenti, fiumi, ecc.).


DSCN2925Il fitodepuratore a Jesi
 A valle del depuratore di Jesi è presente un impianto di fitodepurazione cioè un sistema naturale di depurazione basato principalmente sull’azione di piante che, in particolari ambienti acquatici, sviluppano processi fisici, chimici e biologici adatti a depurare le acque reflue. Alla fine del processo circa 7 milioni di mettri cubi d’acqua pulita ritornano ogni anno all’Esino arricchendone la portata e contribuendo all’equilibrio dell’ecosistema fluviale.
La fitodepurazione è strutturata in tre distinte sezioni di trattamento:
• uno stagno di sedimentazione;
• un sistema su quattro linee a flusso sommerso orizzontale, costituito da trincee riempite con materiale ad alta porosità (sabbia, ghiaia, ecc.) in cui si radicano le piante;
• un sistema a flusso superficiale costituito da due bacini poco profondi, alimentati in modo da ottenere un deflusso lento attorno alle piante emergenti e radicate galleggianti;
A valle della fitodepurazione è presente una stazione di disinfezione che si attiva solo in caso di necessità.