In questi mesi, sulla legge, si é condotta una battaglia politica intensa, anche la Regione ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale. Se ci sono delle possibilità perché si possano mantenere gli attuali affidamenti diretti –ha affermato il presidente Avenali nel corso dell'assemblea- cerchiamo di perseguirle insieme e con convinzione. La Regione può fare la sua parte approvando una legge che dichiari i servizi acqua e rifiuti privi di rilevanza economica, ciò consentirebbe di evitare le gare o la cessione ai privati di parte del capitale.
Se questa strada si rivelasse improponibile, occorre prenderne atto e andare avanti affrontando i non pochi problemi del nostro settore. Nelle Marche, –ha continuato il presidente Avenali- i servizi pubblici sono gestiti da una miriade di aziende, tutte di piccole dimensioni. In una regione che non arriva ad un milione e mezzo di abitanti, quanti ne ha un quartiere di Roma, ci sono tredici gestori solo per l'acqua e quasi il doppio per i rifiuti.
Da qui la proposta di lavorare per un processo di aggregazione che metta insieme aziende dell'acqua, del gas e dei rifiuti in modo da realizzare una società economicamente forte e competitiva anche nei confronti dei privati. Il primo passo va fatto in casa –ha detto ancora Avenali- nella provincia di Ancona, dove possono unirsi il gestore unico dell'acqua e le aziende dei rifiuti, successivamente si può pensare ad una holding più grande che coinvolga altre province. Una holding di questo tipo sarebbe talmente forte nel panorama regionale da poter partecipare alle gare per la gestione dei servizi anziché affidare il 40% delle quote del capitale al privato che, in questo modo avrebbe praticamente in mano l'interala Società. Una scelta quella della gara da rivalutare e ripensare proprio alla luce della possibile creazione della holding.
Scelte di questa portata non dipendono solo da Multiservizi -ha precisato il Presidente- noi avanziamo delle proposte che ci auguriamo siano recepite, in primo luogo dai Comuni che detengono il capitale sociale dell'Azienda.
Un auspicio che è andato a buon fine. Le prime reazioni dell'Assemblea sono state molto positive. I soci hanno accolto con favore la proposta di costituire un'Azienda provinciale, a capitale prevalentemente pubblico, che mantiene "la gestione del territorio nel territorio" e le decisioni strategiche ai Comuni. Finalmente ci siamo, è stato il commento dell'Assemblea che ha fissato un'agenda di lavoro a livello provinciale per andare avanti sulla proposta del Presidente.