Lunedì, 22 Marzo 2010 23:00

Giornata Mondiale dell'Acqua 2010

Acqua del rubinetto? Si grazie!

È sicura, controllata con migliaia di analisi all'anno,

economica e rispettosa dell'ambiente.

Sabato 20 marzo Multiservizi S.p.a. e Legambiente Marche in piazza per promuoverne l'uso e sfatarne i luoghi comuni

L'acqua del rubinetto è sicura e controllata, oltre che economica e rispettosa dell'ambiente. A garantirne la qualità sono infatti migliaia di controlli che vengono eseguiti ogni anno su campioni di acqua per fare analisi su decine di parametri previsti dalla normativa. Lo hanno capito i cittadini della Provincia di Ancona che negli ultimi tre anni hanno aumentato i consumi dell'acqua del sindaco, il 61% degli utenti serviti da Multiservizi infatti dichiara di bere acqua del rubinetto.

Multiservizi S.p.A, gestore del servizio idrico in 45 Comuni, e Legambiente Marche saranno insieme nel nostro territorio per sensibilizzare l'opinione pubblica all'utilizzo dell'acqua dal rubinetto e ridurre quello di minerale imbottigliata. Lo faranno con sei banchetti informativi allestiti sabato pomeriggio in cinque diverse città: Ancona, in piazza Cavour e alla Galleria Auchan, a Fabriano in piazza del Municipio, a Senigallia in piazza del Duca (vicino ai Portici Ercolani), a Jesi a Porta Valle, al mattino, a Moie di Maiolati l'appuntamento è spostato a martedì 23 in occasione del mercato settimanale. Ai punti informativi, dove saranno presenti operatori di Multiservizi e volontari di Legambiente, sarà possibile consultare opuscoli con le analisi dell'acqua, il decalogo del risparmio idrico e avere informazioni dettagliate in grado di togliere qualsiasi dubbio riguardo alla sicurezza e al gusto dell'acqua del rubinetto. Un'occasione importante, in prossimità della giornata Mondiale dell'Acqua che sarà celebrata il 22 marzo prossimo, per ricordare che l'acqua di rubinetto rispetta l'ambiente, arriva direttamente nelle nostre case senza produrre emissioni di CO2 o rifiuti plastici.

Alle prime cento persone che si presenteranno ai banchetti sarà data in omaggio una bottiglia di vetro quale simbolo dell'acqua del rubinetto.

La campagna di sensibilizzazione che partirà il prossimo sabato, 20 marzo, è solo l'inizio di un lungo percorso. Multiservizi infatti, in collaborazione con la Provincia di Ancona, ha in cantiere un progetto finalizzato ad accrescere la percentuale di chi beve l'acqua del rubinetto: l'installazione di "fontanelle". Così vengono chiamati degli apparecchi erogatori, collegati alla rete dell'acquedotto che distribuiscono acqua fresca liscia o gassata per accontentare anche chi ama le bollicine. Diversi Comuni del nostro territorio sono fortemente interessati alle fontanelle in quanto fanno risparmiare sull'acquisto di acqua in bottiglia, riducono la quantità di plastica in circolazione e danno una mano nello smaltimento dei rifiuti.

L'invito a bere l'acqua del rubinetto sarà ripreso sinteticamente nei manifesti che da sabato 20 saranno affissi in tutti i Comuni del territorio Multiservizi: un bicchiere a calice da degustazione pieno a metà con lo slogan "buona, economica, sicura, la nostra acqua del rubinetto".

In effetti sono molteplici le motivazioni sia ambientali che economiche per utilizzarla. Preferire l'acqua del rubinetto a quella imbottigliata, per una famiglia significa risparmiare in media, 300 euro all'anno. Permette di non consumare bottiglie di plastica, imballaggi e combustibili per il trasporto. Il che si traduce in un minore conferimento di rifiuti agli impianti di trattamento: ci guadagna il cittadino e ci guadagna l'ambiente.

"Il livello qualitativo dell'acqua distribuita nel nostro territorio è decisamente elevato,- ha commentato Ferdinando Avenali, presidente Multiservizi S.p.A - nonostante le tariffe siano molto contenute e non è solo questione di fortuna, ma di lavoro e di investimenti. Le risorse sono indirizzate a garantire i controlli sulla qualità dell'acqua del rubinetto, che può costare fino a mille volte meno di quella in bottiglia, e alla gestione di tutto il ciclo idrico compresa la raccolta in fognatura e la depurazione dell'acqua usata. Il tutto compreso nel costo medio di € 1,20 per 1.000 litri (1 metro cubo).

"Abbiamo a disposizione un' acqua potabile di ottima qualità. Bere l'acqua del rubinetto quindi- ha dichiarato il presidente di Legambiente Marche Luigino Quarchioni – non solo è sicuro ma anche economico e non inquinante. Non bere l'acqua di casa invece significa rinunciare ad una risorsa sana, perché controllata con rigorose norme sanitarie, che rispetta l'ambiente, non produce rifiuti plastici ed è a 'chilometri zero', non viaggia per centinaia di chilometri su inquinanti TIR, evita il consumo di combustibili fossili, l'emissione di CO2 e di polveri sottili".

ALCUNI DATI

Multiservizi distribuisce 31 milioni di metri cubi di acqua all'anno: di questi, il 69% è utilizzato per usi domestici, il 3% per l'agricoltura, il 28% per usi industriali, commerciali e tutte le altre attività. Il consumo medio annuo di una famiglia di 4 persone é di circa 180 metri cubi mentre quello medio pro capite è di 150 litri/giorno.

L'acqua distribuita nei 45 Comuni gestiti da Multiservizi proviene da 170 sorgenti e pozzi, la più importante è la sorgente Gorgovivo che si trova all'interno del complesso montuoso del San Vicino al riparo da fattori inquinanti. Fornisce un'acqua di ottima qualità dalle caratteristiche medio minerali. Il Laboratorio Analisi aziendale esegue ogni anno 6.000 prelievi con cadenza settimanale in circa 800 punti presenti sul territorio e la determinazione di 30.000 parametri all'anno.

L'Italia è il Paese in cui si ha il maggior consumo di acqua in bottiglia nel mondo, con 194 litri pro capite solo nel 2006 (oltre mezzo litro a testa al giorno).

Un dato in costante aumento, triplicato in poco più di 20 anni (nel 1985 erano appena 65 litri), e con esso anche il volume di affari per i produttori di acqua minerale è aumentato e di molto. Il business miliardario per le industrie dell'acqua minerale è favorito, anche dai canoni di concessione molto bassi che vengono versati alle Regioni, costi che spesso non tengono conto neanche dei reali volumi di acqua prelevati. Inoltre i prelievi incontrollati contribuisce ad impoverire le falde e diminuire la disponibilità d'acqua.

Ancona, 18 marzo 2010 Comunicato stampa